Dispensario “Mama Carla”: la parola al responsabile sanitario locale


Il Dr. Bogning Mejiozem Brice Olivier, 36 anni, di origine camerunese, laureato in Medicina Generale a Bangui nel 2015, lavora al dispensario Mama Carla da giugno 2019 come responsabile sanitario locale e persona di riferimento per i progetti sanitari. Tra un mese otterrà la specializzazione in Pediatria grazie ad una borsa di studio accademica ottenuta attraverso la Santa Sede.

  1. Dr. Bogning Olivier, quali servizi offre il dispensario Mama Carla e quali sono le patologie che più frequentemente trattate nei bambini e negli adulti?

Il dispensario Mama Carla offre, oltre alle cure di base, anche trattamenti specialistici. Dopo l’ospedale  universitario pediatrico di Bangui (CHUPB), é il secondo centro a livello nazionale ad accogliere gratuitamente i bambini da 0 a 15 anni, nel cuore della capitale della Repubblica Centrafricana.

Ogni giorno il dispensario accoglie 90 malati, che vengono accuratamente selezionati, tenendo conto che ai tre medici, che si occupano delle consultazioni, sono affidati 30 malati ciascuno. Oltre a questi 90 nuovi ingressi, riceviamo dai 30 ai 40 appuntamenti al giorno, per cui sommando tutti gli accessi, si arriva a 120-130 malati. Le cure pediatriche comprendono, innanzitutto, quelle di base, che rispettano i protocolli del Ministero della Sanità e quelle legate alla nutrizione, la cui responsabile è stata accuratamente formata nel depistare e accompagnare i bambini affetti da malnutrizione moderata e severa. Inoltre un’équipe ad hoc, formata da due medici e due infermiere, si occupa dello screening e accompagnamento  dei bambini affetti dal virus HIV.

Se nel corso delle consultazioni, si individuano bambini che presentano ascessi, ferite, ulcere, malattie dermatologiche, questi vengono indirizzati al servizio infermieristico, dove ricevono cure appropriate. La pediatria generale comprende prevalentemente patologie acute, tra cui vorrei menzionare quelle tropicali, la malaria in primis, ma anche infezioni respiratorie, parassitosi intestinali e patologie dermatologiche.

Lo scorso anno é stato siglato un accordo bilaterale tra il dispensario Mama Carla e il CHUPB, secondo il quale una ventina di bambini al giorno vengono trasferiti dal CHUPB al Mama Carla e bambini che presentano  patologie acute gravi vengono trasferiti dal Mama Carla al CHUPB. Questa strategia da una parte riduce la mole di lavoro del Complesso Pediatrico e dall’altra potenzia i centri di salute periferici.

Il Prof. Gody, direttore del CHUPB, vorrebbe estendere questa strategia a tutto il Paese, poiché ne ha riscontrato i notevoli benefici a Bangui, che andrebbero a coinvolgere anche i centri sanitari periferici. Il dispensario Mama Carla é riuscito a ridurre gli accessi al CHUPB del 5% nel corso dell’anno 2020.

Per quanto riguarda la Medicina Generale, il dispensario Mama Carla accoglie ogni giorno dai 15 ai 20 adulti, affetti da patologie croniche, che hanno già cercato di trattare altrove prima di arrivare da noi, tramite farmaci acquistati nei mercati o dai guaritori tradizionali, senza però ottenere risultati. Le patologie croniche, che maggiormente riscontriamo nella pratica clinica, sono l’ipertensione arteriosa, il diabete, quelle tropicali, come la malaria, ma anche infezioni pelviche e febbre tifoide, senza dimenticare le patologie legate alla difficile situazione igienica e nutrizionale del Paese. Quest’anno abbiamo realizzato un progetto in collaborazione con COOPI (Cooperazione Internazionale di origine italiana) con lo scopo di sostenere le persone vulnerabili vittime della LRA (Lord’s Resistance Army, gruppo ribelle, fondato nel 1987 da Joseph Kony durante la guerra civile in Nord Uganda, arrivato nell’est della RCA sin dal 2012) dal punto di vista sanitario e psicologico. C’è da dire che anche dopo la conclusione di questo progetto, molte persone, di cui alcune sieropositive, continuano a farsi seguire da noi, grazie alla relazione di fiducia che si é instaurata nel corso del progetto. COOPI, tenendo conto della qualità dei servizi erogati al nostro Centro Mama Carla, vorrebbe continuare la collaborazione anche in futuro.

Il dispensario Mama Carla mette a disposizione della popolazione centrafricana un servizio di oftalmologia, che é dotato della prima molatrice del Paese, in grado di produrre occhiali su prescrizione medica. Questo centro, molto apprezzato dal Ministero della Sanità, è diventato un punto di riferimento per l’intera nazione. In collaborazione con l’Università di Bangui, il dispensario Mama Carla ha intrapreso un ciclo di formazione triennale per tecnici specializzati in cure dentistiche, che saranno poi inviati nei diversi distretti sanitari del Paese.

L’Associazione Amici per il Centrafrica ha realizzato anche un servizio di telemedicina, una piattaforma che consente ai medici locali di ottenere consigli e indicazioni terapeutiche da colleghi appartenenti ad avanzate istituzioni sanitarie europee. Recentemente il Ministro della salute ci ha chiesto informazioni sul nostro centro di telemedicina, poiché vorrebbe impiantare lo stesso sistema in altre istituzioni ospedaliere del Paese.

Per finire, il dispensario Mama Carla offre un servizio di day hospital per bambini e adulti, fino alle ore 15, dopodiché il paziente può essere ricoverato in altri ospedali della capitale o essere seguito come esterno. Il dispensario Mama Carla offre infine un servizio di presa in carico di circa 500 malati HIV positivi, di cui 200 malnutriti, per i quali, in accordo con il PAM (programme alimentaire mondial), forniamo alimenti e, in caso di bisogno, un supporto psicologico. Da questa breve carellata, non esaustiva comunque, dei servizi che il dispensario offre, ci si può facilmente rendere conto come questo centro stia diventando un punto di riferimento per i servizi di oftalmologia e odontoiatria a livello nazionale e per la salute dei bambini.

  •  Non é ancora possibile stilare un bilancio completo delle attività sanitarie del 2021 realizzate al Mama Carla. Le chiediamo tuttavia un bilancio provvisorio, tenendo conto di due eventi che hanno marcato il 2021, il perdurare della pandemia da coronavirus e l’ingravescente crisi politico-militare, legata alle elezioni presidenziali e legislative dello scorso dicembre.

All’inizio della pandemia, il dispensario Mama Carla è stata la prima struttura a mettere in atto sistemi di protezione contro il coronavirus in Repubblica Centrafricana, riducendo da subito, ad esempio, il numero degli accessi. Con l’aggravarsi della crisi politico-militare abbiamo notato la recrudescenza di un certo numero di patologie, già presenti, in primis la malnutrizione dei bambini in età compresa tra i 0 e i 5 anni. Nel tempo da 30 casi di malnutrizione, siamo arrivati a quasi 2.000 bambini seguiti nel nostro raggio di intervento. Questa triste realtà è lo specchio degli avvenimenti che hanno colpito il Paese in questi ultimi mesi, in particolare il blocco dei beni di prima necessità, che gravitano sull’asse che collega la capitale centrafricana a Douala. I prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati in maniera esponenziale, per cui anche il potere di acquisto è crollato in maniera vertiginosa. I bambini dai o ai 5 anni sono quelli che ne risentono maggiormente, perché in piena crescita, per cui non è difficile immaginare le conseguenze che questi bambini avranno a livello del loro sviluppo e più in generale le ripercussioni sull’intero Paese nei prossimi 20 anni. La crisi politico-militare ha causato inoltre una patologia che ora ritroviamo frequente nei nostri malati, quella dello stress post-traumatico, che è presa in carico da un consulente specializzato nella cura di questi malati.

  • Dr. Olivier, lei é stato coinvolto in diversi progetti realizzati dalla ONG Amici per il Centrafrica in Repubblica Centrafricana. Può raccontarci qualcosa a tal proposito?

Tra i progetti, in cui sono stato coinvolto, c’è un progetto che mi ha profondamente colpito, quello dell’assistenza sanitaria ai detenuti. Attraverso questo progetto abbiamo capito che privare qualcuno della sua libertà non vuole dire privarlo del suo diritto alla salute, ad essere adeguatamente nutrito, protetto. All’inizio della pandemia da coronavirus abbiamo realizzato formazioni specifiche in ambito carcerario, siamo entrati in contatto diretto con i detenuti, che vivevano in condizioni disumane, ma siamo riusciti a strappare loro il sorriso. Questo progetto, che ha coinvolto i detenuti delle prigioni di alcune città dell’ovest della Repubblica Centrafricana (Bouar, Carnot, Berberati, Mbaiki, Bossembele, Nola) ha cambiato il mio avvenire, poiché, come diceva Papa Francesco, occorre pensare ai detenuti e ridonare loro dignità e speranza. Vorrei ricordare in particolare un’esperienza nella prigione di Berberati. Stavo formando i colleghi su come prendersi carico dei detenuti senza pregiudizi e diventare consapevoli del loro diritto alla salute, quando, ad un certo punto, un medico mi chiede: “Pensi che qualcuno che ha torturato, ucciso, violato un bambino e che per di più è recidivo ha diritto alla salute?” Questa domanda mi ha sconvolto. Le raccomandazioni internazionali sono chiare al riguardo: non guardare a quello che un detenuto ha commesso, per quel crimine è già stato condannato. Il dispensario Mama Carla ha aiutato il personale sanitario, che opera in ambito carcerario, a superare queste barriere per imparare a vedere nei detenuti delle persone ed in particolare dei pazienti di cui prendersi cura. Piano piano il personale ha iniziato a portare il cibo direttamente nelle loro celle, a variare l’alimentazione, ad insegnare ai detenuti a piantare, raccogliere e a consumare i prodotti del loro orto. C’è stato un altro progetto, che per un anno ha sostenuto sei centri di salute sull’asse Bangui-Mbaiki, dove le strutture sanitarie erano fatiscenti. L’ONG Amici per il Centrafrica, grazie al finanziamento della cooperazione italiana, ha potuto dotare i sei centri di salute di farmaci e materiale sanitario, rispondendo così all’appello del presidente della Repubblica, che chiede pressantemente di venire in aiuto agli strati più vulnerabili della popolazione. Questo progetto ha avuto un notevole impatto in tutto il comune di Pissa, che continua a richiedere la presenza della ONG Amici per il Centrafrica per continuare le attività sanitarie iniziate.

  • Può dirci qualcosa sull’apprezzamento delle cure erogate al  dispensario Mama Carla da parte delle autorità e della gente, che vi accede ogni giorno?

Per dare un’idea del grado di soddisfazione delle cure erogate, vorrei citare innanzitutto il fatto che lo stesso Ministro della salute viene a curarsi al dispensario Mama Carla. Un giorno, in cui pioveva a dirotto, l’ho visto entrare molto discretamente al dispensario sotto il suo ombrello e prendere la direzione del centro di oftalmologia. Anche i suoi figli vengono da noi per usufruire delle cure odontoiatriche. Questo dimostra l’importanza che lui personalmente conferisce a questa struttura. Se il Ministro della salute accede al nostro centro è proprio grazie alla qualità, alla professionalità e al rigore dimostrato dal personale, che vi lavora. Anche il Direttore del CHUPB vuole rendere il dispensario Mama Carla come appendice del Complesso Pediatrico, grazie all’ottima collaborazione, alla qualità delle cure e agli scambi che si realizzano durante le riunioni mensili di analisi del lavoro effettuato nelle rispettive strutture. Per quanto riguarda il grado di soddisfazione delle persone che accedono ogni giorno al dispensario, occorre dire che la folla che vediamo ogni giorno davanti al dispensario dimostra come la gente abbia fiducia in questa struttura grazie alla qualità e gratuità delle cure che vengono somministrate. Il mattino siamo obbligati a distribuire ai pazienti un numero di ingresso progressivo da 1 fino a 90, perché, tenendo conto delle misure protettive ancora in atto, non possiamo creare sovraffollamento. Vorrei concludere dicendo che, anche durante i momenti più difficili della crisi politico-militare dei mesi scorsi, le persone arrivavano la mattina presto, ancora prima dell’alba, sfidando il coprifuoco in vigore fino alle 5 e l’insicurezza.

  • Dr. Olivier, la sua carriera é arrivata ad un giro di boa importante: può dirci di cosa si tratta e qual é il suo sogno per il suo futuro professionale?

Vorrei innanzitutto ringraziare alcune persone in particolare, Valentina Morini, ex rappresentante-paese, con cui ho lavorato sin dall’inizio del mio servizio, il dottor Mario Giobbia, Direttore sanitario del dispensario, che è per me come un mentor e Pier Paolo Grisetti e Cristina Cerisoli, rispettivamente presidente e vicepresidente della ONG Amici per il Centrafrica, per l’opportunità che mi hanno dato di vedere la medicina sotto un’altra angolatura. Ho potuto imparare aspetti sanitari importanti in diversi campi, quali l’amministrazione, il controllo di sé, il confronto, l’ascolto di altri punti di vista. Tra un mese diventerò specialista in Pediatria. Il mio sogno sarebbe quello di insegnare, trasmettere ai futuri medici tutto quello che ho imparato. Desidererei  completare la mia formazione attraverso uno stage in Europa ottenuto grazie a questa ONG, con cui lavoro da oltre due anni. Vorrei visitare un servizio di Malattie Infettive per almeno tre mesi e ritornare per condividere le conoscenze apprese. Questa ONG è entrata nella mia vita nel momento in cui ne avevo maggiormente bisogno, essendo vittima di ingiustizie e stigmatizzazione. Il dispensario non è stato soltanto luogo di apprendimento, ma anche luogo in cui le mie capacità professionali sono state valorizzate appieno. Di sicuro anche nel futuro vorrei conservare un legame con questo centro, grazie a tutto quello che ho imparato.

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